Bonvi

Franco Gilberto Bonvicini, in arte Bonvi (1941-1995), è stato un autore prolifico, innovatore e di grande talento, uno dei primi a rivendicare dignità intellettuale per una professione snobbata dalla cultura “accademica”. Spirito libero, curioso ed eclettico, oltre che nel fumetto ha spaziato nei più diversi campi della comunicazione, dalla pubblicità al cinema, dalla musica alla televisione, al giornalismo. La sua è stata definita “una vita inventata”: in effetti sembra che ogni episodio della vita di Franco Bonvicini sia degno di un racconto.

La nascita ad esempio è contesa da Modena e Parma: anche se nato a Modena, la madre lo ha registrato all’anagrafe di entrambe le città per avere una doppia tessera annonaria (necessaria per l’approvvigionamento dei viveri durante i rigidi razionamenti imposti dalla guerra). Modena è certamente la città in cui Bonvi cresce e inizia a farsi conoscere per il suo talento grafico e la personalità a dir poco vulcanica.

Dopo un movimentato servizio militare come tenente, durante il quale si racconta arrivi persino ad invadere (per pochi metri) la Jugoslavia, nel 1966, prima di dedicarsi al fumetto, lavora nel campo pubblicitario nella VIMDER film di Guido De Maria, a cui era stato presentato dall’amico comune Francesco Guccini, dopo un divertente colloquio di lavoro. Qui collabora alla realizzazione dei caroselli di Salomone Pirata Pacioccone a cui si ispirerà per realizzare Capitan Posapiano per le edizioni Alpe. Il 1968 è l’ anno di nascita delle Sturmtruppen con cui, vinto il concorso del giornale “Paese Sera”, porta per la prima volta in Italia il formato della strip quotidiana, serie che proseguì per oltre 20 anni, pubblicato in 20 paesi e tradotto in 11 lingue. Nel ‘69 nasce Cattivik, nero genio del male (personaggio poi ceduto all’allievo Silver), e la saga Storie dello spazio profondo.
Nello stesso anno disegna l’ episodio pilota del Nick Carter televisivo, che andrà in onda durante la prima puntata di Gulp! I fumetti in Tv nel 1972, segnando l’inizio di quella che si può a pieno titolo definire la “scuola del fumetto modenese”. Per far fronte a questa grande mole di storie che doveva realizzare, nel 1970 Bonvi crea uno studio con alcuni collaboratori, la Playcomics, che realizza i fumetti di Bonvi e condivide gli uffici con la Playvision, che si occupa invece di produzione video (Caroselli, Spot e i Fumetti in TV). Al mercato francese Bonvi dedica, tra le altre, le avventure di Milo Marat e le vignette satiriche pubblicate dal quotidiano "l’Humanité».

Ancora in Francia, dove per un periodo andò anche ad abitare, pubblica nel 1974 le Cronache del dopo-bomba, continuerà a disegnarlo a fasi alterne fino al 1994.
Del 1978 è L‘uomo di Tsushima, graphic novel realizzata per la collana “Un uomo un’ avventura” delle edizioni Cepim (oggi Sergio Bonelli Editore), in cui Bonvi si ritrae nei panni di Jack London.
In quegli anni, per la mitica trasmissione televisiva Supergulp, Bonvi crea anche l‘ incredibile corsa di Marzolino Tarantola, andata in onda nel 1979 e pubblicata sul «Corriere dei piccoli».
Intanto il successo di Sturmtruppen è così travolgente che i soldatini approdano anche sul grande schermo con due film diretti da Salvatore Samperi, (1976 e 1982) che vedono come interpreti molti comici italiani come Cochi e Renato, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Umberto Smaila... Negli anni ’80, tra le varie cose collabora come giornalista al quotidiano “Il Resto del Carlino” e fonda “Bebopalula”, periodico di musica e fumetti.
Tra gli ultimi lavori del Maestro emiliano citiamo le bellissime tavole che illustrano la fiaba Alì Babà e i quaranta ladroni e le 20 tavole di Blob, personaggio che prende letteralmente vita da una discarica del campo Sturmtruppen e diventa una serie autonoma pubblicata sulla rivista «Comix» nel 1994.

Bonvi scompare prematuramente nel dicembre del 1995, a Bologna - città in cui si è trasferito a metà degli anni ʻ70 e dove viene anche eletto in Consiglio Comunale - vittima di un incidente stradale, mentre si reca a vendere allʼasta alcune tavole per raccogliere fondi per le cure del suo amico cartoonist Magnus, malato di tumore.
Bonvi lascia un archivio vastissimo, migliaia di tavole, con personaggi, storie e disegni, in parte ancora inediti.