Groucho Marx

Groucho Marx, nome d'arte di Julius Henry Marx (New York, 2 ottobre 1890 – Los Angeles, 19 agosto 1977).

Terzo dei cinque Fratelli Marx, esordì nel mondo dello spettacolo fin dal primo decennio del Novecento, affrontando una lunga gavetta nel vaudeville che lo portò a recitare con i fratelli nei teatri di varietà di tutti gli Stati Uniti. Fu durante questo lungo tirocinio teatrale negli anni dieci e venti che Groucho poté affinare la comicità che lo ha reso celebre nel mondo, basata sulla veloce parlantina, sulla battuta fulminea e sul ricorso ai giochi di parole, con scanzonata irriverenza nei confronti dell'ordine costituito e con un malcelato disprezzo per le convenzioni sociali.

Il suo senso dell'umorismo corrucciato e sarcastico, sintetizzato nel suo soprannome d'arte Groucho ("brontolone", "musone"), si coniugò sulle scene con un'eccentrica maschera comica dai tratti divenuti inconfondibili, quali i vistosi baffi e sopracciglia dipinti, lo sguardo ammiccante, il sigaro perennemente tra i denti o fra le dita e la frenetica andatura. Il successo giunse per Groucho nel 1924 con la commedia teatrale I'll Say She Is, cui seguì – l'anno successivo – The Cocoanuts, che venne rappresentato a Broadway per un anno e poi riproposto in una lunga tournée tra il 1927 e il 1928.

L'esordio di Groucho sul grande schermo risale al 1929 con Noci di cocco, trasposizione cinematografica del precedente successo teatrale The Cocoanuts, cui fece seguito Animal Crackers (1930), tratto anch'esso da uno spettacolo di Broadway dei Marx. Dopo il dissacrante La guerra lampo dei fratelli Marx (1933), Groucho e i fratelli passarono dalla Paramount alla MGM, recitando in due dei loro più celebri film, Una notte all'opera (1935) e Un giorno alle corse (1937). Con il declino del trio all'inizio degli anni quaranta, Groucho proseguì l'attività cinematografica con sporadiche apparizioni in commedie brillanti, intraprendendo invece una carriera di successo dal 1947 come conduttore radiofonico dello show a quiz You Bet Your Life, adattato in seguito per la televisione e andato in onda con vasto consenso di pubblico fino al 1961.

Il graffiante humour di Groucho è noto al pubblico anche grazie alla sua attività di scrittore, di cui va ricordata la raccolta epistolare Le lettere di Groucho Marx (1967). A coronamento della sua longevità artistica, nel 1974 Groucho fu premiato con un Oscar alla carriera.