Cattivik

Cattivik è un personaggio dei fumetti creato nel 1967 da Bonvi, autore sia dei disegni sia dei testi, e regalato successivamente al fumettista Silver.

Il personaggio nasce nell'Italia dei fumetti neri come Diabolik, Kriminal e Satanik, dai quali prende l'ispirazione per la Kappa del nome. Il successo dei fumetti neri fu tale che iniziarono a esserci delle parodie, come quelle della Disney che su Topolino pubblicò le avventure di Paperinik e Paperinika o come quelle di Alfredo Castelli che realizzò Scheletrino e Diabetik. Bonvi non intendeva però farne una semplice parodia dei fumetti neri ma, come disse lui stesso, voleva "fare un personaggio per bambini che fosse "cattivo" in maniera dichiarata".

L'esordio si ebbe nel 1965 su un giornale studentesco modenese dove venne pubblicata una prima breve storia a fumetti realizzata da Bonvi, in cui compariva uno sghignazzante personaggio chiamato Cattivik che faceva da antagonista a un gruppo musicale battezzato "I Gatti" che all'epoca riscuoteva un certo successo nei "tea student's party" dell'Emilia. Fra i componenti del gruppo c'erano Francesco Guccini, Maurizio Vandelli, Victor Sogliani, Alfio Cantarella e Franco Ceccarelli (i quali, senza Guccini, divennero noti come Equipe 84.

Nel 1970, quando ormai Bonvi era divenuto un fumettista professionista e pubblicava su varie testate, Cattivik venne riproposto come protagonista di una serie di storie brevi sulle pagine di Tiramolla, della casa editrice Edizioni Alpe (Tiramolla nº 14 - anno XVIII 19 luglio 1970). In tutto gli episodi realizzati per le Edizioni Alpe furono 46, di lunghezza variabile dalle tre alle dieci tavole[11].

Bonvi continuerà a realizzare personalmente fumetti di Cattivik fino a quando affiderà la realizzazione dei disegni a Silver continuandone a scriverne solo i testi[3]. Nel 1972, cessate le pubblicazioni sulle pagine di Tiramolla delle Edizioni Alpe (che nel 1976 ristampò la prima produzione in una serie di albi a colori di grande formato nella collana "Mille Fumetti"[4]), il personaggio venne poi portato avanti dalla "Playcomics", società di cui Bonvi era "proprietario, amministratore delegato, direttore artistico e unico dipendente" e fondata per organizzare l'enorme lavoro che Bonvi doveva realizzare con il suo studio[12]. Nel 1972, dati i suoi impegni, rinunciò definitivamente al personaggio di Cattivik regalandone i diritti a Silver: "Io ero impegnatissimo nell'enorme produzione di Nick Carter. A Silver il personaggio piaceva. "Lo... l..lo p-p-posso fare io?", chiese. "Tienilo! È tuo!", risposi, magnanimo. Se poi l'ha portato avanti egregiamente il merito è suo perché è bravo".

Nel 1975 Silver continuerà la pubblicazione di Cattivik, come autore sia dei testi che dei disegni, sulle pagine del Corriere dei ragazzi, insieme alle strisce di Lupo Alberto, e, nel 1976, su altre testate come "La Bancarella" e nell'inserto a fumetti del quotidiano "Il lavoro" o sulla rivista "Eureka" dell'Editoriale Corno che darà alle stampe anche alcuni pocket monografici. Col tempo anche Silver si allontanerà dal personaggio dedicandosi prevalentemente a Lupo Alberto. Nel Gennaio 1989, la Acme, casa editrice di cui Silver era titolare, iniziò la pubblicazione periodica di un albo dedicato a Cattivik nella quale vengono riproposte tutte le vecchie storie di Bonvi oltre a nuove avventure inedite realizzate da un staff di collaboratori come Massimo Bonfatti che innova il personaggio introducendo nuovi comprimari oltre a realizzare anche le copertine della serie mensile. A questo nuovo periodo del personaggio contribuiscono anche gli sceneggiatori Moreno Burattini, Mirko Maselli e Casty (Andrea Castellan) oltre ai disegnatori Giorgio Sommacal, Giacomo Michelon, Piero Lusso. In questo periodo il personaggio, oltre a rimpicciolirsi, si evolve graficamente acquisendo a una nuova silhouette a forma di castagna. Anche con Silver Cattivik tende a una qualche forma di satira sociale seppure abbastanza leggera e spesso nelle sue storie compaiono parodie di personaggi televisivi, cinematografici o di altri fumetti quali a esempio Michelin Mystere, parodia del personaggio di Castelli Martin Mystère o i fidanzatini di Peynet.