Fabio Berruti (Savona, 1963), è l’ideatore, fondatore, coordinatore generale per lo sviluppo/ricerca delle licenze ed attuale Art Director di Infinite Statue. Dopo studi di grafica e comunicazione visiva inizia la sua carriera come fotografo in giovanissima età organizzando la sua prima mostra personale fotografica all’età di 17 anni. Figlio d’arte (madre pittrice di scuola tardo-impressionista), coniuga in fretta la disciplina fotografica con quella prettamente grafica iniziando a fare esperienza presso studi ed agenzie pubblicitarie, prima in Liguria e poi a Milano.

Diviene molto presto un free-lance espandendo le sue prestazioni in molteplici campi professionali: dalla comunicazione alla pubblicità pura, passando per la moda e lo still-life, e coltivando contemporaneamente una seria vena artistica che sfocia in molte esposizioni personali, in Italia e all’estero, sia di fotografia che di pittura applicata alla fotografia stessa. Collabora e lavora per svariati marchi italiani e multinazionali, realizza immagini pubblicitarie, materiale promozionale, istituzionale e intere campagne stampa nazionali su riviste, affissioni e quotidiani. Le sue fotografie vengono pubblicate da decine di testate italiane e straniere.

A metà anni '90 avviene la svolta nel mondo della musica iniziando una nuova carriera che lo porterà a ideare e realizzare oltre millecinquecento copertine packaging, e campagne promozionali, e fu uno dei primi grafici incaricato del "restauro" di copertine classiche della musica italiana, riportando all'originale forma grafica l'opera completa di Lucio Battisti e Fabrizio De Andrè. Realizza la prima Collabora con le maggiori case discografiche internazionali come Sony, Emi, Warner, Universal, BMG, e per artisti quali Vasco Rossi, Zucchero, Gianna Nannini, Alex Baroni, Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Marco Masini, Incognito, Ennio Morricone, Riccardo Chailly e molti altri.

I suoi lavori vengono pubblicati su oltre venti volumi di grafica internazionali dal Luzer's Archive a Print, vincendo tre European Design Annual e diversi Creativity Distinction Award negli USA. In tutti quegli anni firmava i lavori, oltre che a suo nome, con la dicitura "Infinite Studio", per il quale ideava ogni anno del materiale promozionale anch'esso premiato per il design.

Nel 2005/2006, complice la grande passione per le statue che acquistava durante i suoi viaggi all'estero e il cronico istinto di cambiare strada, nasce l'idea di voler trasformare in 3D il grande patrimonio italiano del fumetto, dell'illustrazione e del cinema. Nasce così (cambiando solo quattro lettere) "Infinite Statue" (in realtà l'idea fu del suo primo figlio Jacopo di 6 anni, ma questo non lo dice mai a nessuno...).

Portare a compimento un'impresa del genere fu molto più complesso e faticoso del previsto. Oltre a tutto ciò che serviva per la realizzazione fisica del 3D (scultori, decoratori, materiali, produzione, distribuzione ecc...), scoprì che mondo del Cinema italiano era talmente lacunoso ed impreparato (legalmente e culturalmente) ad una cosa del genere che non era possibile, almeno subito, trovare delle licenze, mentre quello del Fumetto gli era precluso da "nuovo venuto" qual'era. Ma tutto si sbloccò quando due autori (il primo curioso e il secondo perplesso) cedettero alle sue insistenze, concedendo le prime licenze e la loro fiducia. Furono Giancarlo Berardi per "Ken Parker" (forse le comuni origini liguri fecero la loro parte...) e Bruno Bozzetto per "Il Signor Rossi".

Nel 2007 nasce ufficialmente Infinite Statue. La crescita della produzione e la sua notorietà lo porteranno a voler espandere sempre più i propri confini, scegliendo la collaborazione del grande gruppo distributivo Cosmic Group che entra in possesso del marchio e della totale distribuzione nel 2012. L'attuale posizione e libertà di Art Director (e Licensing Hunter) gli ha permesso finalmente di trovare una via verso cinema internazionale (per quello italiano sta ancora insistendo) ideando la linea "Old & Rare" che inizia a divenire un piccolo marchio cult nel mondo del 3D in tutto il mondo.

Nel frattempo il figlio, ormai grande e ideatore del nome, si chiede qualche volta perplesso quando sarà il momento che suo padre cambierà ancora una volta strada...