Walter Matthau

Matthau nasce nel Lower East Side, un quartiere di Manhattan (New York), il 1º ottobre 1920, figlio di Milton Matthow, un elettricista e venditore ambulante russo, nato a Kiev (nell'odierna Ucraina), e della lituana Rose Berolsky, operaia presso una fabbrica tessile, ambedue di origine ebraica.
Da ragazzino lavorò come venditore di gelati e, all'età di 22 anni, entrò a far parte dello Yiddish Theatre. Durante la Seconda guerra mondiale si arruolò nell'aviazione ed una volta tornato in patria, nel 1947, lavorò a Broadway e per la televisione statunitense.


Il suo volto dai lineamenti marcati e rudi influenzò gli inizi della sua carriera, relegandolo per tutti gli anni cinquanta e la prima metà dei sessanta in ruoli minori da caratterista. L'espressione sorniona, l'indole tendenzialmente brontolona (che egli metterà a frutto nelle commedie sofisticate di fine anni sessanta), la fisicità dinoccolata del suo metro e ottantanove di altezza, la mimica capace di alternare maschere impenetrabili ad altre tipicamente umoristiche, permisero a Matthau di dimostrare la propria versatilità di interprete nei più svariati generi, dalle commedie ai film d'azione.
Il primo a volerlo fu Burt Lancaster che lo diresse, in un ruolo minore, nel western Il vagabondo delle frontiere (1955). Successivamente fu diretto da Elia Kazan in Un volto nella folla (1957), da Richard Quine in Noi due sconosciuti (1960) e da Stanley Donen nel giallo-rosa Sciarada (1963). Nello stesso periodo Matthau si cimentò nella regia, dirigendo se stesso in Gangster Story (1959).
In seguito apparve in Ciao, Charlie (1964), musical di Vincente Minnelli, e nel ruolo di consigliere strategico nel fantapolitico A prova di errore (1964), di Sidney Lumet, ed in un altro thriller d'azione come Mirage (1965), con Gregory Peck.

All'età di 46 anni, Matthau raggiunse la fama internazionale grazie all'intuito di Billy Wilder, che accoppiò il "burbero" Matthau all' "angelico" Jack Lemmon nella commedia Non per soldi... ma per denaro (Oscar 1966). La coppia Lemmon-Matthau tornerà più volte sullo schermo in film campioni d'incassi come La strana coppia (1968) di Gene Saks e La strana coppia II (1998) di Howard Deutch; Prima pagina (1974) e Buddy Buddy (1982), entrambi di Wilder; Due irresistibili brontoloni (1993) di Donald Petrie e That's amore - Due improbabili seduttori (1995), ancora di Deutch; Gli impenitenti (1997) di Martha Coolidge. Inoltre i due apparvero, sebbene in scene diverse, nei film drammatici JFK - Un caso ancora aperto (1991) di Oliver Stone e Storie d'amore (1995), diretto dal figlio di Matthau Charles. Fu inoltre diretto da Lemmon nella sua unica prova dietro la macchina da presa, Vedovo, aitante, bisognoso d'affetto, offresi... anche babysitter (1971), ruolo che gli fece ottenere un'altra nomination agli Oscar.
La carriera di Matthau conta anche alcune partecipazioni a film d'azione: Don Siegel lo diresse nel noir Chi ucciderà Charley Varrick?, cui seguirono un altro paio di interpretazioni ne L'ispettore Martin ha teso la trappola (1973) e Il colpo della metropolitana (Un ostaggio al minuto) (1974).
Tra gli altri film interpretati, si ricordano È ricca, la sposo e l'ammazzo (1971), il cui protagonista è inizialmente intenzionato a eliminare la ricca consorte, poi si rassegna alla stralunata ingenuità di lei, fino a desistere dai suoi propositi; Appartamento al Plaza (1971); California Suite (1978); Due sotto il divano (1980), che lo ripropose in una spy-comedy capace di coniugare azione e umorismo; Come ti ammazzo un killer (1982); Quel giardino di aranci fatti in casa (1982) di Herbert Ross, incentrato sull'autorappresentazione dell'uomo di spettacolo sul palcoscenico della vita; Pirati (1986) di Roman Polański. Seguì l'incontro con Roberto Benigni, che scelse Matthau per interpretare il ruolo del sacerdote ne Il piccolo diavolo (1988), prima dell'irriverente apologo anti-psichiatrico ne Lo strizzacervelli (1988), al fianco di Dan Aykroyd. Fra gli ultimi titoli, Due irresistibili brontoloni (1993), That's amore - Due improbabili seduttori (1995), ancora al fianco di Lemmon, Genio per amore (1995) e Avviso di chiamata (2000), il suo ultimo film.
Matthau si sposò due volte: dal 1948 al 1958 con Grace Geraldine Johnson, dalla quale ebbe due figli, Jenny (1949) e David (1953); poi dal 1959 fino alla morte con l'attrice Carol Grace, dalla quale ebbe il figlio Charles (1962), che diresse il padre in un paio di film televisivi degli anni novanta, oltre ad apparire occasionalmente al suo fianco in alcuni titoli.

Matthau morì a 79 anni, stroncato da un infarto, il 1º luglio 2000 a Santa Monica in California.
È sepolto nel Westwood Village Memorial Park Cemetery, accanto alla moglie Carol.
Nello stesso cimitero riposa anche Jack Lemmon, che morì l'anno successivo.