Valentina

Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, Valentina è una delle donne del fumetto più note al mondo: l’unica capace di brillare di luce propria senza bisogno di un protagonista maschile. Per questo, oltre che dagli uomini, per i quali incarna un sogno sensuale elegante e sofisticato, è molto apprezzata anche dalle donne come simbolo di indipendenza, fascino e seduzione.
Personaggio simbolo degli anni Sessanta e Settanta, Valentina ha continuato a riflettere modi e mode anche nei decenni successivi. Il suo stile, innovativo e all’avanguardia, la rende ancora oggi più che mai attuale. La complessità del carattere, ricco di sfaccettature e contraddizioni, è una delle chiavi del suo successo, tanto che molte donne hanno finito con l’identificarsi in lei. Guido Crepax si è sempre preoccupato di costruirle intorno un mondo credibile. La data di nascita, la carta d’identità, le relazioni sentimentali, il figlio, il lavoro, la macchina, i vestiti, gli oggetti di casa: tutto è reale, fedele riproduzione di un quotidiano possibile.
Anche i sogni hanno un ruolo importante nel suo mondo, conferendo ulteriore spessore al personaggio e avvicinandolo alla psicologia di una donna reale. Ricche di citazioni prese a prestito da tutte le forme d’arte, le sue storie devono molto al cinema e alla fotografia per l’impostazione della pagina e il ritmo della narrazione. Montaggio, inquadratura, sequenza, stacco, particolare: nei fumetti di Valentina tutto è cinema, tutto è immagine. Grande attenzione viene poi attribuita a dettagli e accessori: diversi punti di vista dai quali ricostruire la scena. Elementi che conferiscono grande attualità e modernità al segno grafico e al personaggio, sempre al passo coi tempi e le mode.
Nata da un mito del cinema muto, Louise Brooks, Valentina vive in un realtà caratterizzata da un intrigante mix tra sogno e quotidianità che l’ha fatta sopravvivere al suo Autore, agli anni ‘60 e ai decenni successivi, quasi come spaccato del costume italiano. Ciò ha sempre suscitato grande attenzione da parte dei media ma anche del cinema e della televisione, che hanno tratto dalle sue storie il film “Baba Yaga” del 1973 e l’omonima serie televisiva con Demetra Hampton del 1989. Nel 2012, la scrittrice inglese Noelle Harrison, con lo pseudonimo di Evie Blake, ha scritto il romanzo “Valentina in the darkroom”, liberamente ispirato al personaggio creato da Guido Crepax. Primo di un trittico di romanzi, il libro è già stato pubblicato in Regno Unito, Italia e Brasile, cui faranno seguito Olanda, Spagna, Germania e altri sette Paesi europei.