Mona Street

Siamo nella Boston degli anni Venti del Novecento. Mona Street è una scaltra fanciulla da poco uscita dal college. Mona ha ventitrè anni, curve morbide candidamente ostentate, un viso innocente dallo sguardo ironico e un sorriso appena accennato sulle labbra. Veste sempre alla moda (degli anni Venti, s'intende) ma mai in maniera provocante, anche se ha modo di esibire, vignetta dopo vignetta, audaci négligé, reggicalze, trine e calze nere sopra il ginocchio.

Mona Street è un normale nome inglese, ma se si pensa che mona in dialetto veneziano è "la cosa" centro della femminilità per antonomasia (e sineddoche della femmina volendo), e se si aggiunge che veneziano è Leone Frollo (anzi di Rialto, praticamente il centro del centro della rorida Serenissima), allora il giocoso equivoco verbale c'è tutto. Aggiungiamo che, per assonanza, in italiano quel cognome Street suona inequivocabilmente "stretta", e andiamo sul ludico con sfumature goliardiche. L'ammiccamento malizioso c'è già nel nome, dunque, ma tutte le storie di Mona Street sono sottese di ammorbante erotismo, ingegnosamente narrate dall'autore che, con un tratto morbido e voluttuoso a matita o china, ha tracciato un personaggio ben diverso dalle altre "eroine del fumetto" quasi sempre succubi dell'uomo: Mona Street ha una personalità da falsa ingenua che si prende gioco di tutti, diventando a volte vindice del proprio sesso.

Dalle piccanti saffiche memorie del college alle tresche con i maschi, sia baldanzosi giovanotti che attempati perditempo assatanati, Leone Frollo inscena la sensualità della sua creatura e non lesina vezzi perversi e desuete inclinazioni erotiche.

Il fumetto Mona Street esce in tre albi tra il 1988 e il 1995 per i tipi di Glamour International e segna la consacrazione di Leone Frollo nell'Olimpo del fumetto erotico di qualità. Consacrazione di una intera vita artistica, perché Frollo è autore di lungo corso che ha attraversato tutti i generi del fumetto e, per rimanere nell'eros, prende le mosse dalla popolarissima Biancaneve del 1972 passando per altre procaci eroine fino a una gran messe di illustrazioni ad acquerello, matite colorate, chine... pubblicate in monografie e riviste di qualità come Glamour, Diva, [nu]... Approda infine a Mona Street, personaggio completamente suo (per testi e disegni) che ha avuto numerose edizioni un po' in tutto il mondo: dai Paesi europei (Francia, Spagna, Germania, Olanda, Paesi scandinavi) al Sudamerica e agli Stati Uniti.

Sicuramente altrove i lettori non si saranno dilettati con il calembour del nome, ma certo sarà stata sufficiente tutta la sensualità pruriginosa che la fanciulla esibisce, tra candore e studiata malizia, dardeggiando dalle vignette con sguardi da santarellina.